La barchetta di carta

LA BARCHETTA DI CARTA

di Maria Loretta Giraldo

C’era una volta una barchetta di carta.

L’aveva fatta un bambino piegando e ripiegando un foglio, come gli aveva insegnato suo papà. Poi l’aveva messa su una mensola della cameretta.

Alla barchetta piaceva stare lassù, a guardare il bambino che giocava o colorava i disegni disteso a pancia in giù sul tappeto.

Alla sera ascoltava le storie della buonanotte: parlavano di re, di regine, di orsetti e di lupi.

Finché una volta la mamma del bambino lesse, da un libro, l’avventura di una barchetta coraggiosa che navigava sul mare.

― Una barchetta proprio come me! ― pensò la barchetta di carta.

― Ma io purtroppo non potrò mai navigare, perché sono solo una barchetta di carta posata su una mensola!

Eppure il mare era là vicino, proprio a due passi dalla finestra.

Nelle giornate di sole, quando la finestra era aperta, la barchetta sentiva lo sciabordio dell’acqua.

― Oh, come sarebbe bello farsi cullare dalle onde ― pensava la barchetta. E sognava.

Poi un bel giorno il suo sogno si avverò.

Un colpo di vento che veniva dalla porta aperta la sollevò in aria, la trasportò fuori dalla finestra e infine la posò sul mare azzurro.

Allora la barchetta cominciò a navigare: ― Che sensazione meravigliosa!

Naviga e naviga, venne la sera.

Naviga e naviga, venne la notte.

Poi venne la tempesta.

― Che paura! Ma sono coraggiosa come la barchetta del libro.

I giorni passavano lenti e solitari e la barchetta cominciava a provare nostalgia:

― Ora che ho vissuto questa grande avventura, mi piacerebbe stare di nuovo nella cameretta di un bambino. Purtroppo, però, indietro non si può tornare.

Naviga naviga, una bella mattina la barchetta si arenò su una spiaggia. Era tutta  bagnata e infreddolita. Una bambina la vide: ― Che bella barchetta! ― disse.

La prese, la lasciò asciugare al sole, la portò a casa e la mise su una mensola della sua cameretta. E là visse felice e contenta.

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